L’esito scontato della discussione sulla mozione presentata in Consiglio Comunale per “fermare le bocce e mettersi intorno ad un tavolo e valutare le modifiche” ha dimostrato ancora una volta, se possibile, quanto l’attuale maggioranza e la giunta sono completamente distaccati dalla realtà e trincerati dietro la loro “legittima” posizione di forza derivante dalle regole democratiche.
Non sono accettabili le singole valutazioni a supporto della decisione unanime di continuare nella strada di “pedonalizzare” il Centro Storico, poiché non suffragate da studi urbanistici e di marketing ma, semplicemente da convinzioni personali e logiche di maggioranza che nulla hanno a che fare con metodi tecnici e di vera analisi che, altrimenti, avrebbero avuto una base completamente diversa.
Non sono accettabili motivazioni che, di fatto, offendono la categoria dei commercianti e/o delle strutture ricettive, semplicemente perché le stesse non sono suffragate da dati tangibili ma semplicemente vengono utilizzate in mancanza di valutazioni certe ed inconfutabili.
Non sono accettabili motivazioni secondo le quali le difficoltà dell’economia del centro storico stanno nei prezzi troppo alti (sia dei prodotti che degli affitti dei locali) quando non viene fatta una vera politica di incentivazione delle residenze e delle locazioni (sia commerciali che abitative) nel centro storico a netto vantaggio delle frazioni (ad esempio nuove volumetria alla Svolta recentemente approvate).
Non sono accettabili motivazioni secondo le quali “in tutto il mondo il centro storico è pedonalizzato”, quando non si conosce nemmeno il termine della parola stessa, il cui uso anzi serve solo a riempirsi la bocca per dire qualcosa di “interessante”.
Ma in tutto questo, bisogna vedere il bicchiere mezzo pieno della situazione e cioè che finalmente chi ha votato contro la mozione, di fatto, non potrà più parlare con i cittadini di soppiatto prendendo le distanze dal provvedimento in corso. Di questo atteggiamento chiaramente censurabile ne abbiamo avuto la triste prova anche ieri sera, a margine del Consiglio quando, nonostante le legittime dichiarazioni ufficiali poi si cercava, separatamente, di dare spiegazioni in senso contrario.
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